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Come diventare un pilota di Auto da corsa rally kart slalom ACI

Come Diventare Pilota di Auto

Diventare pilota di auto è il sogno di molti appassionati di velocità. Tuttavia, per realizzarlo, è importante seguire alcuni passaggi chiave. Iniziamo con la giusta mentalità: capire che le corse non si basano solo sulle capacità di guida è fondamentale. Inoltre, la ricerca di sponsor non può e non deve essere sottovalutata. I giovani piloti dovrebbero concentrarsi sulla formazione e sulla crescita personale, invece che inseguire un sogno irrealizzabile.

Pianificare la carriera da pilota è importante soprattutto dal punto di vista economico, dato che le corse automobilistiche sono principalmente uno sport per ricchi. È necessario considerare le implicazioni commerciali a lungo termine delle opportunità di corsa e avere consapevolezza dei costi significativi che ne derivano. Oggi, il motorsport è strettamente legato al business e al marketing, più che alle pur importanti capacità atletiche. Il mito del pilota che si fa strada solo grazie alla sua bravura è ormai superato.

Se non si dispone del budget necessario, la cosa migliore è godersi gli sport motoristici come hobby. Molti piloti, infatti, non hanno l’obiettivo di raggiungere le vette delle competizioni professionistiche. Vogliono solo correre per divertimento, partecipando a eventi amatoriali. Non c’è nulla di male in questo. Ci sono molte persone che corrono come dilettanti da anni e amano questo sport per l’adrenalina della competizione, il senso di soddisfazione personale, la compagnia e le amicizie sviluppate, oltre al relax che offre.

Alla fine, solo una piccola percentuale della popolazione ha le risorse e le connessioni necessarie per arrivare ai livelli più alti del professionismo nelle corse automobilistiche. Tuttavia, questo non dovrebbe scoraggiare gli appassionati. Anche se non si diventa piloti professionisti, la passione per le corse e il coinvolgimento nel mondo motoristico possono comunque portare tante soddisfazioni personali.

Chi è il Pilota? E il Copilota?

Il pilota di auto da corsa è comunemente chiamato “pilota”, “racer” o “corridore.” Se ci si riferisce a un pilota specifico o a una categoria particolare, si possono usare termini come “pilota di Formula 1”, “pilota di rally”, “pilota di endurance”, “pilota di Nascar”, “pilota di Gran Turismo”, ecc.

Il primo pilota di auto nella storia è generalmente considerato Karl Benz, l’inventore del primo veicolo a motore pratico e moderno.

Karl Benz costruì la Benz Patent-Motorwagen, che è stata brevettata nel 1886. Benz stesso guidò il veicolo durante dimostrazioni e test.


Il copilota di auto da corsa, in particolare nel contesto delle competizioni di rally, è chiamato “navigatore.” Il navigatore ha un ruolo cruciale durante le gare, in quanto fornisce al pilota indicazioni precise e dettagliate sul percorso, utilizzando note di navigazione e mappe per assicurarsi che il pilota sappia cosa aspettarsi durante la corsa.

Simulatori di Guida Professionale per Piloti di Auto da Corsa

Come si diventa piloti di auto in pratica? Uno dei principali modi per approcciarsi al motorsport in modo graduale per diventare piloti di auto da corsa è utilizzare un simulatore di guida, come il Simra, iRacing, Assetto Corsa Competizione ecc., che replicano accuratamente le dinamiche di una vera auto da corsa. Con l’aiuto di un istruttore esperto, si imparano le basi fondamentali della guida sportiva, che differisce notevolmente dalla normale guida su strada. I simulatori professionali sono dotati di hardware avanzato che include volanti con feedback di forza, pedali regolabili, sedili racing e sistemi di movimento per replicare le sensazioni realistiche della guida.

Inoltre, i simulatori offrono strumenti di telemetria che consentono di analizzare in dettaglio le performance del pilota. Questi dati sono fondamentali per identificare gli ambiti di miglioramento e sviluppare strategie di guida più efficaci. Grazie alla loro disponibilità costante, indipendentemente dalle condizioni meteo o dall’orario, i simulatori permettono ai piloti di allenarsi regolarmente senza limitazioni.

Ma non solo, l’eSport e il sim racing sono ottime strade per scoprire nuovi talenti: brand come Nissan e Red Bull hanno già iniziato a integrare il sim racing nei loro programmi di sviluppo piloti e scouting. Per cui questa può essere una strada trasversale per diventare pilota di auto, non tanto per le competenze che offre, ma soprattutto per la lente sotto cui ci mettiamo.
In passato, anche campioni come Jacques Villeneuve hanno beneficiato dell’utilizzo dei simulatori di guida. Villeneuve, durante la sua prima stagione in Formula 1, ha utilizzato un simulatore per imparare le piste che non conosceva. Il suo allenamento virtuale ha dato i suoi frutti: è riuscito a qualificarsi in pole position con un numero limitato di giri di prova.

Tuttavia, è importante tenere presente che i simulatori hanno alcune limitazioni. Anche se forniscono una buona esperienza visiva e uditiva, la sensazione cinestetica rimane limitata, quindi non sufficiente per diventare pilota di auto. Inoltre, guida una vettura di Formula 1 su una determinata pista non garantisce automaticamente abilità su altre piste o tipologie di auto. Non c’è un transfer completo in pratica. Com’è ovvio che sia. Pertanto, le simulazioni devono essere integrate con altre tecniche di allenamento realistiche o vere e proprie gare propedeutiche, come il kart.

Requisiti per Diventare Pilota di Auto da Corsa

Per diventare pilota di auto, ci sono alcuni requisiti fondamentali da considerare:

  • Età: aver compiuto 18 anni per poter accedere all’iter per il conseguimento della licenza di guida sportiva. Eccezion fatta per competizioni particolari a circuito chiuso riservate ai quindicenni, sedicenni e diciassettenni dopo la frequenza del corso alla scuola federale. Quindi, l’età minima per diventare un pilota in Italia è 15 anni (anche coloro che non hanno una patente di guida possono richiedere una licenza), mentre l’età massima è di 80 anni.
  • Patente B: È necessario possedere già la patente di guida di categoria B1.
  • Licenza Sportiva: occorre aver seguito un corso teorico presso l’Automobile Club d’Italia e superare le visite mediche. Inoltre, bisogna diventare socio dell’Automobile Club e pagare la tassa di licenza.

Prendere la Licenza Sportiva

Una volta che ci si sente pronti per iniziare realmente, il passo successivo è ottenere la licenza sportiva di gara. Per prendere la licenza, occorre muoversi con l’ACI Sport, l’unico ente autorizzato al rilascio dell’autorizzazione per diventare piloti di auto da corsa, è possibile ottenere la licenza di “Conduttore”. Ma non basta, anche per l’auto da corsa si deve avere una licenza per poterla iscrivere: si parla infatti di licenza di “Concorrente”. In pratica quindi, spesso e volentieri, il pilota deve avere in realtà due licenze (se non è che prenda accordi con un team o scuderia già in possesso della licenza di conduttore).

Il procedimento per avere questa patente sportiva include un corso tecnico, con test teorico e valutazione pratica. Il test teorico copre argomenti come le omologazioni, le bandiere, le norme di sicurezza, gli ufficiali di gara ecc.. La valutazione pratica, invece, verifica l’attitudine fisica di guida in sicurezza su pista.

Oltre a richiedere l’iscrizione all’ente regolatore, per ottenere una licenza di gara occorre presentare i seguenti documenti: codice fiscale, patente di guida, certificato medico e quietanza dei versamenti obbligatori. A tal proposito, l’Automobile Club provvederà infatti a prenotare una visita medico-sportiva presso un centro di medicina dello sport accreditato. Il costo totale per ottenere la licenza si aggira intorno ai 200 euro.

Tipologie di Licenze

Ci sono diversi tipi di licenze da pilota d’auto:

  • Licenza D: detta anche di base abilità, consente di partecipare alle competizioni basiche, ossia slalom, cross-country, regolarità storiche ecc.
  • Licenza Nazionale C: detta anche velocità/rally, consente quasi tutte le gare per i nuovi professionisti, ossia salita, autocross, rally ecc.. La licenza Nazionale C in versione Concorrente/Conduttore costa €350.
  • Licenza B: utile per il campionato FIA WTCC e per piloti professionisti che guidano vetture con rapporto peso/potenza tra il chilogrammo e i due chilogrammi per cavallo vapore britannico (1kg/hp < rapporto peso/potenza < 2 kg/hp). La licenza Internazionale B in versione Concorrente/Conduttore costa €520.
  • Licenza A: per piloti professionisti che guidano vetture con rapporto peso/potenza minore al chilogrammo per cavallo vapore britannico (<1kg/hp). La licenza Internazionale A in versione Concorrente/Conduttore costa €750 e consente di arrivare fino alla Formula Uno.
  • Navigatore Regolarità: per fare da navigatore o “secondo pilota”.

Chiaramente ogni categoria presenta regole specifiche, ad esempio oggi è possibile diventare giovani piloti a 15 anni senza patente e disputare così gare in circuito chiuso con vetture limitate: è sufficiente frequentare il corso della Scuola Federale ACI Sport e avere un track record positivo in manifestazioni pregresse (come nei kart). Per arrivare a correre a livelli internazionali il professionista deve fare domanda di “Internazionalizzazione” della sua licenza. L’internazionalizzazione è richiedibile ad ACI Sport dopo diversi anni di risultati certificati e performance sopra la media.

In Italia, ci sono anche competizioni comunque di ottimo livello ma che richiedono licenze minimali a costi contenuti, pensiamo al Time Attack, la cui iscrizione è di €400 in media.
È importante notare che la licenza da pilota scade quando il pilota compie 80 anni, a prescindere dallo stato psico-fisico.

Programmi di Sviluppo e

Formazione per Diventare Piloti

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Equipaggiamento, Abbigliamento e Attrezzatura per Piloti Racing

Come pilota professionista di auto da corsa, l’equipaggiamento e l’abbigliamento sono fondamentali non solo per la sicurezza, ma anche per le prestazioni in pista. Ogni tipo di equipaggiamento è progettato per proteggere e migliorare l’esperienza del pilota.

Ecco un elenco dettagliato dell’equipaggiamento necessario per chi vuole diventare pilota di auto:

  • Casco: Il casco è probabilmente l’elemento più importante del mio equipaggiamento. Deve essere omologato secondo gli standard di sicurezza FIA 8856-2000 o Snell SA e realizzato in materiali resistenti agli impatti, come la fibra di carbonio o il kevlar. Un buon casco include anche un sistema di ventilazione efficace e visiere intercambiabili per diverse condizioni di luce.
  • Tuta da Gara: La tuta da gara, realizzata in materiali ignifughi come il Nomex, protegge il corpo dalle alte temperature e dal fuoco. Deve essere certificata secondo gli standard FIA 8856-2000 e deve essere comoda per garantire la libertà di movimento necessaria durante la guida. Spesso la tuta è personalizzata con i colori e i loghi degli sponsor.
  • Guanti: I guanti da corsa sono anch’essi ignifughi e offrono una protezione essenziale per le mani. Devono garantire un’ottima presa sul volante e un buon livello di sensibilità per permettere al pilota di sentire ogni minima vibrazione e movimento dell’auto. Provati e consigliati questi OMP.
  • Scarpe: Le scarpe da corsa sono progettate per offrire un’ottima sensibilità sui pedali. Sono leggere, ignifughe e hanno suole sottili per garantire il massimo feedback. Devono anche essere comode per lunghe sessioni di guida.
  • Biancheria Ignifuga: Sotto la tuta da gara, indosso biancheria ignifuga, che include magliette a maniche lunghe, pantaloni, calze e passamontagna. Questa biancheria offre un ulteriore strato di protezione contro il calore e il fuoco.
  • Collare HANS: Il HANS (Head and Neck Support) è un dispositivo di sicurezza che protegge il collo e la testa da movimenti bruschi in caso di impatto. Si collega al casco e alle cinture di sicurezza, riducendo il rischio di lesioni cervicali.
  • Cinture di Sicurezza a 6 Punti: Le cinture di sicurezza a 6 punti sono fondamentali per mantenere il pilota saldamente ancorato al sedile. Devono essere regolabili e resistenti per assicurare che il pilota non si muova durante le manovre ad alta velocità o in caso di incidente.
  • Sedile da Corsa: Il sedile da corsa è sagomato per adattarsi perfettamente al corpo del pilota, offrendo supporto laterale e stabilità. È realizzato in materiali leggeri e resistenti come la fibra di carbonio e deve essere montato saldamente all’interno dell’auto.
  • Radio e Sistema di Comunicazione: Un sistema di comunicazione efficace è essenziale per mantenere il contatto con il team durante la gara. Il casco è spesso dotato di auricolari e microfono integrati per facilitare le comunicazioni.
  • Occhiali da Sole (per gare diurne): In condizioni di luce intensa, gli occhiali da sole o visiere oscurate possono aiutare a ridurre il riflesso e migliorare la visibilità. Molti apprezzano i Persol come questi.

Ogni elemento di questo equipaggiamento è progettato per massimizzare la sicurezza e le prestazioni. Mantenere tutti questi componenti in perfetto stato e assicurarsi che siano sempre conformi agli standard di sicurezza è fondamentale per qualsiasi pilota professionista (soprattutto l’abbigliamento). Caschi, tute ignifughe, guanti e altri dispositivi di sicurezza sono essenziali per diventare pilota di auto. Altri accessori utili includono kit di attrezzi, nastro adesivo, detergente per vetri e acqua.

Carriera da Pilota: dal Karting alla Formula


La maggior parte dei piloti professionisti inizia con i kart. Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Max Verstappen, hanno iniziato la loro carriera nel karting. Esistono piste di kart in molte città e circuiti, con modelli adatti sia ai bambini che agli adulti. L’Italia è il centro del mondo del karting. Il costo per competere a livello internazionale è elevato, ma con il supporto di sponsor, i costi possono essere ridotti significativamente.

Il karting offre un’esperienza di gara intensa e competitiva, simile a quella delle categorie superiori per cui è fortemente consigliato a chiunque voglia diventare pilota di auto. I piloti imparano a gestire le situazioni di gara, come i sorpassi, la difesa della posizione e la strategia di gara. Questo tipo di esperienza è fondamentale per costruire la mentalità e le abilità necessarie per le competizioni future.

Partecipare ai briefing pre-gara è cruciale per comprendere situazioni pericolose e comportarsi correttamente. Il mondo del karting è il punto di incontro per piloti, team, sponsor e talent scout. Essere coinvolti nel karting permette ai giovani piloti di costruire una rete di contatti che può rivelarsi poi fondamentale per la loro carriera. Molti team di corse professionali guardano ai campionati di karting per individuare nuovi talenti. Seguire i piloti esperti in pista aiuta a capire meglio le traiettorie e i punti di frenata.

Si inizia con il karting, poi si passa alle categorie di Formula (Formula 4, Formula 3, Formula 2, e infine Formula 1). È fondamentale avere buone abilità di guida per vincere le gare locali e poi passare ai campionati regionali e nazionali. Anche vincere in Formula 2 non garantisce un posto in Formula 1, poiché ci sono solo 20 posti disponibili e i piloti tendono a rimanere a lungo.
Anche guidare la propria auto in pista per divertimento è un’opzione da tenere in conto. Bisogna comunque ricordarsi sempre del divertimento e della passione per le corse, anche quando si diventa piloti professionisti.

Unirsi a un Team o Creare la Propria Scuderia

La decisione di acquistare un’auto da corsa o unirsi a un team rappresenta un passo cruciale per qualsiasi aspirante pilota. Per fare una scelta informata, è utile visitare i circuiti, parlare con i team e i piloti per comprendere quale campionato e quale team si adattano meglio al proprio budget e disponibilità di tempo.

Come già menzionato, per avere successo nelle corse automobilistiche, non basta solo l’abilità di guida. È necessario possedere diverse competenze per essere un pilota professionista costante. Tuttavia, oltre alle abilità personali, sono fondamentali anche l’attrezzatura giusta (auto, ricambi, ecc.), un buon team (meccanici, ingegneri, team manager, anche se in una piccola squadra una persona può svolgere molti di questi ruoli) e un budget adeguato. Tutti questi elementi devono lavorare in sinergia. È essenziale che la squadra operi come un’unità coesa; senza questa collaborazione, il talento del pilota da solo non sarà sufficiente per vincere regolarmente.

Noleggiando un’auto pronto gara (ossia inclusa di assistenza, team, ricambi, supporto ecc.), è possibile trasferire il rischio al preparatore/noleggiatore. Tra l’altro, in questo modo, si evitano anche tutta una serie di adempimenti burocratici, omologazioni e test a cui ha già pensato chi da il veicolo a nolo per la corsa.

Successivamente, potrebbe essere utile lavorare sulla propria auto o acquistarne una, almeno per una parte della carriera. Questo permette di imparare molti degli aspetti tecnici di base e rende il pilota più sensibile meccanicamente alla vettura. In questa fase, è consigliabile che il pilota preferisca vetture di piccola cilindrata, appartenenti al gruppo N o al gruppo Racing Start. Tuttavia, lo svantaggio di questa scelta è che si può finire per dedicare troppo tempo e concentrazione alla manutenzione dell’auto, sottraendo energie alla guida.

Se il pilota opta per noleggiare un’auto da corsa da un preparatore professionale, può concentrarsi completamente sulla guida, lasciando le preoccupazioni meccaniche a qualcun altro, presumibilmente più esperto in quel campo. Tuttavia, è necessario essere prudenti: per ogni buona opportunità di noleggio, ce ne possono essere altrettante meno affidabili.

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La dura realtà della carriera da pilota professionista di auto

Stipendio di un Pilota di Auto: Quanto si Guadagna?

Come nella maggior parte degli sport garistici, nelle prime fasi della carriera le uscite superano di gran lunga le entrate. Dobbiamo immaginare la carriera dei piloti di auto da corsa come un imbuto: nella parte alta e stretta arrivano solo in pochi, non tanto per il talento ma per il fatto che per i primi anni il bilancio è sempre negativo.

Detto questo, diciamo che il guadagno di un pilota di auto varia enormemente in base a diversi fattori, tra cui il livello della competizione, il successo del pilota, gli sponsor, il team per cui corre e le opportunità commerciali e di marketing.

Ecco una tabella che riassume i potenziali guadagni dei piloti di auto da corsa in diverse categorie:

CategoriaStipendio Base AnnualeBonus AnnualeSponsorizzazioni AnnualiAltre Fonti di RedditoGuadagno Totale Annuale
Formula 1€10 – €50 milioni€1 – €5 milioni€2 – €10 milioniEventi, Pubblicità, Merchandising€15 – €65 milioni
NASCAR$1 – $10 milioni$100.000 – $1 milione$1 – $5 milioniEventi, Pubblicità, Merchandising$2.1 – $16 milioni
Rally (WRC)€500.000 – €5 milioni€50.000 – €500.000€100.000 – €1 milioneEventi, Pubblicità, Merchandising€650.000 – €6.5 milioni
Gran Turismo Top (WEC, Le Mans, ecc.)€200.000 – €1 milione€50.000 – €200.000€100.000 – €500.000Eventi, Pubblicità, Media€350.000 – €1.7 milioni
Competizioni Minori€0 – €50.000€0 – €5.000€1.000 – €10.000Eventi, Pubblicità, Merchandising€1.000 – €65.000
Competizioni Amatoriali€0 – €20.000€0 – €2.000€500 – €5.000Eventi, Pubblicità€500 – €27.000
Panoramica generale dei guadagni dei piloti di auto. Elaborazione Personale, 2024

Budget: Quanti Soldi Servono per Diventare Pilota?

Non giriamoci intorno, i soldi nel racing e nel motorsport in generale sono un fattore chiave. Per diventare pilota di auto da corsa serve un capitale che va dalle poche migliaia di euro per i campionati di base fino a decine di milioni per i campionati del mondo.

Ma prima di tutto vediamo i costi relativi alla formazione su pista: ad esempio, il costo dei corsi della Scuola Federale ACI Sport “Michele Alboreto” varia a seconda del tipo di corso e delle specializzazioni. Ecco alcuni esempi:

  • Test Passaggio: Per il test di passaggio, il costo è di €1.000,00 + IVA per un pilota, ma se partecipano 2 o più piloti, il costo è di €600,00 + IVA ciascuno.
  • Test Abilitazione: Per il test di abilitazione, il costo è di €1.000,00 + IVA per un pilota, ma se partecipano 2 piloti, il costo è di €600,00 + IVA ciascuno, e se partecipano 3 o più piloti, il costo è di €300,00 + IVA ciascuno.

Inoltre, la Scuola Federale ACI Sport offre corsi di base rivolti a allievi senza esperienza agonistica e corsi superiori per coloro che desiderano migliorare le proprie abilità sotto la guida di piloti e tecnici esperti. Il costo dei corsi è significativamente contenuto grazie al contributo economico fornito da ACI e CONI per lo sviluppo dell’attività agonistica automobilistica.

Poi, teniamo presente che la maggior parte dei piloti paga per correre anziché essere retribuiti. I costi per correre con una vettura sportiva sono elevati: includendo l’auto, le gomme, il carburante, il trasporto e altro ancora. I premi vinti nelle corse sono ancora oggi ridicoli rispetto ai costi sostenuti per correre. Alcuni piloti guadagnano grazie soprattutto alla capacità di trovare sponsorizzazioni, altri più per il loro talento.

Per diventare campioni del mondo, bisogna essere un fenomeno e pagare per le prime stagioni oppure essere ricchi e pagarsi il successo. I costi per partecipare a campionati amatoriali possono variare da €20.000 a €40.000, mentre per campionati come il Nascar si può arrivare a €400.000 a stagione, per il mondiale Superbike si può raggiungere €100.000 e per il MotoGP si parla di milioni di euro. Questi costi includono spese per il team, il carburante, le tasse di gara, gli pneumatici e l’attrezzatura di sicurezza.

Trovare sponsor è fondamentale ma difficile, richiedendo creatività e strategie per convincerli a investire.
Alcuni piloti di F1 hanno ottenuto finanziamenti pubblici per entrare nel campionato, a dimostrazione del fatto che ci sono molteplici modi per reperire fondi. La creatività nel reperire fondi è cruciale, come dimostrato dal caso dei piloti che iniziano a fare contenuti su TikTok o su YouTube per finanziare la propria carriera. Cercare sponsor, borse di studio, e altre forme di supporto finanziario fa parte del lavoro del pilota.

Proposte Commerciali, Truffe e Clausole Vessatorie: Una Nostra Testimonianza

Un corsista della scuola Movento, che per ragioni di privacy preferisce restare anonimo, ha condiviso la sua esperienza riguardante un’opportunità inaspettata di correre in un rally in Sardegna. In breve:

Un potenziale sponsor lo aveva contattato dopo aver visto i suoi contenuti sui social, proponendogli di iscriversi alla competizione con la promessa di coprire la maggior parte dei costi. Eccitato dalla possibilità di future collaborazioni, il corsista si disse interessato, ma solo se l’accordo commerciale fosse stato trasparente e corretto. Tuttavia, lo sponsor gli fece pressione affinché versasse prima un deposito, promettendogli di inviare il contratto in un secondo momento. Questo fece scattare diversi campanelli d’allarme per il corsista, che all’epoca non aveva intenzione di correre a livello professionale, ma solo qualche slalom. Egli insistette per vedere il contratto prima di impegnarsi, ma lo sponsor si rifiutò e solo successivamente inviò il contratto, dopo che il corsista aveva espresso il suo scetticismo.

Morale? Il nostro corsista ha sottolineato l’importanza di fare le dovute ricerche e di considerare attentamente gli aspetti commerciali di tali opportunità, anziché lasciare che siano le emozioni a guidare il processo decisionale.

Gli Sponsor nel Motorsport

Il sistema degli sponsor è da sempre il motore che alimenta il mondo delle corse. Dai livelli amatoriali fino alle competizioni top level. Quindi conoscerlo a fondo è obbligatorio per diventare pilota di auto.
Per arrivare a correre con auto sportive elaborate, oltre alla passione per la velocità e l’adrenalina, il talento alla guida è fondamentale. Quando si inizia a correre con vetture più piccole, distinguersi per abilità e velocità diventa cruciale. Se un pilota è veloce, è probabile che gli sponsor siano interessati a finanziare la sua attività agonistica. Soprattutto se è anche un “personaggio”, un pilota riconoscibile e riconosciuto.

Gli sponsor, anche non appartenenti al settore automobilistico sportivo, cercano di pubblicizzare il loro brand, la loro attività e i prodotti/servizi che offrono. Un modo efficace per farlo è attraverso le gare, le competizioni, anche quelle minori, attirano migliaia di spettatori, e un pilota bravo cattura l’attenzione del pubblico. Di conseguenza, il marchio dello sponsor viene esposto a una vasta platea.

L’atteggiamento del pilota (e del team), però, deve comunque essere proattivo: il pilota stesso deve concentrarsi nell’incontrare le persone giuste. In ogni azienda sponsor di successo, c’è almeno una persona chiave che può vedere i benefici dell’operazione e aiutare a portare avanti l’affare. Bisogna trovare quella persona. Spesso è il titolare o il marketing manager.

Il nome dello sponsor sulla vettura è solo la punta dell’iceberg. Ciò che rende veramente efficace la sponsorizzazione è l’intrattenimento aziendale in pista, le partnership commerciali con co-sponsor, le pubbliche relazioni e l’esposizione mediatica. La sponsorizzazione deve essere un programma di marketing globale, legato al tema di un’auto da corsa con il logo dell’azienda. Serve a vendere prodotti o servizi e a costruire l’immagine aziendale. Salendo di livello, quest’attività viene svolta principalmente dall’agente o dall’agenzia di marketing delegata dal pilota o dal suo team/scuderia.

Condizionamento, Allenamento e Suggerimenti Pratici

Diventare un pilota di auto è difficile anche perchè serve un fisico adatto.
Innanzitutto idratazione e riposo, quindi bere molta acqua e dormire bene prima delle giornate in pista sono cruciali per mantenere la concentrazione e la sicurezza. Inoltre, mantenere la consapevolezza di ciò che accade intorno a sé in pista è fondamentale. Non seguire solo l’auto davanti, ma mantenere il proprio ritmo e restare vigili. Pertanto occorre controllo, soprattutto a livello cerebrale.

EsercizioEsecuzione
Cross CrawlL’esercizio del cross crawl aiuta a migliorare la comunicazione tra gli emisferi del cervello e il corpo. Si esegue alzando alternativamente una gamba e toccando il ginocchio con la mano opposta, in una sorta di marcia sul posto. Eseguendo questo movimento lentamente si migliora l’equilibrio, mentre aumentando la velocità si ottiene un ottimo riscaldamento. Fare il cross crawl per 30 secondi o due minuti ogni mattina, la sera e prima di salire in macchina aiuta a migliorare la coordinazione e l’integrazione cerebrale.
Otto PigroQuesto esercizio migliora l’integrazione visiva. Con il braccio teso davanti a te e il pollice alzato, traccia un otto rovesciato (8 pigro) con il pollice, facendo seguire agli occhi il movimento. Questo esercizio migliora la connessione tra gli occhi e il cervello, garantendo una visione completa e accurata, essenziale per evitare errori durante la gara. Eseguire l’esercizio per 20-30 secondi con ciascuna mano e poi con entrambe le mani due volte al giorno, specialmente prima di salire in macchina, migliora la consapevolezza visiva e la reattività.
CentraturaIl “centrarsi” migliora l’equilibrio e riduce lo stress. Consiste nel premere leggermente la punta della lingua contro il palato, appena dietro i denti superiori, e focalizzare l’energia su un punto sotto l’ombelico. Questa tecnica, derivata dalle arti marziali, aiuta a rimanere calmi e concentrati, soprattutto durante le fasi critiche della gara. Praticare il centrarsi regolarmente, specialmente prima di lasciare il pit lane, migliora la sensibilità alle sensazioni della vettura e le decisioni durante la guida.
I tre principali esercizi che ogni pilota deve saper fare

Chiaramente, il benessere psico-fisico deriva anche da un buon condizionamento e allenamento: in questo senso, l’allenamento ibrido è il più consigliato per chi vuole diventare pilota. Combinare diverse discipline parametrando gli esercizi più utili a ciò che serve in pista è la chiave. I muscoli del collo, delle braccia e delle gambe devono essere allenati per resistere alle forze G durante le curve e le accelerazioni. Anche la resistenza cardiovascolare è importante per sopportare gare lunghe e impegnative. Per cui corsa, ciclismo, allenamento contro resistenze, a corpo libero ecc. sono ideali per un programma di condizionamento del fisico di un pilota.

Conclusioni

Se hai l’ambizione di raggiungere le vette delle corse professionistiche, il percorso da seguire può variare notevolmente. Ogni pilota ha la sua strada, ma ci sono elementi comuni che emergono.

Spesso dove vivi (e se sei disposto a trasferirti) è un fattore determinante per la carriera da pilota, ma tutto dipende anche dalla tua disponibilità finanziaria personale, da quanto sei bravo a raccogliere fondi (sponsorizzazioni, donazioni, ecc.), dal tuo approccio professionale (se una squadra professionistica vuole che tu guidi per loro) e da qual è il tuo obiettivo finale nelle corse: qual è il tuo sogno? Formula Uno, IndyCar, NASCAR o altre categorie? Ogni percorso richiede strategie diverse. Parla con i piloti che ce l’hanno fatta, anche via social. Leggi le biografie. Impara cosa ha funzionato e cosa no.ù

Per diventare pilota di auto sono richiesti numerosi sacrifici. Devi chiederti: “Sono disposto a rinunciare a tutto per raggiungere la vetta?” Questo può significare anche il dover vendere la propria auto, il dover fare straordinari o persino rinunciare a relazioni personali. Se la risposta è no, sii onesto con te stesso. Realizza quanto sei disposto a sacrificare e renditi conto di quanto questo ti permetterà di andare avanti. Non c’è assolutamente nulla di sbagliato nel correre da dilettante per divertimento, purché tu non ti illuda di diventare il prossimo campione del mondo senza sacrificio e impegno. Non c’è spazio per mezze misure nel motorsport. Devi essere impegnato al 100%. Le corse richiedono tempo, dedizione e soldi. Se sei pronto a dedicarti 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, potresti avere ciò che serve per arrivare in cima.

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